sabato 31 marzo 2018

Fondamenti di Kenpo Karate

Il Kenpo pur nelle sue differenti espressioni si differenzia in modo sostanziale dalle altre discipline delle Arti Marziali. Il Kenpo pone la sua redenzione principalmente ed esclusivamente sull'uso delle mani come armi; con le sue sequenze fulminee di tecniche di braccia, è l'arte delle articolazioni superiori.

Ogni disciplina ha la sua caratteristica peculiare, che le da valore e la distingue da tutte le altre, e questa è la caratteristica del Kenpo. Il bravo artista marziale si focalizza su una disciplina, quella più affine alla sua natura (che è diversa per ognuno di noi), sceglie la sua via, ma completa la sua preparazione attraverso lo studio integrativo anche di alcune delle altre. Negare questo, proporre una disciplina come del tutto completa ed esaustiva, è semplicemente dichiarare una cosa che non è vera, e in alcuni casi forse anche una truffa.

Il Kenpo prevede lo studio dei calci, ma utilizza in modo quasi esclusivo i calci bassi portati principalmente alle articolazioni inferiori dell'avversario. I calci sono potenti ma molto meno veloci delle braccia, in un praticante con un minimo di esperienza. I calci, prevalentemente bassi, vengono utilizzati nel Kenpo come disturbo per aprire la strada ad una tecnica di attacco, come colpo di intermezzo all'interno di una sequenza di braccia per preparare i colpi successivi provocando uno sbilanciamento o una postura adeguata del corpo dell'avversario, oppure come colpo conclusivo al termine di una sequenza di colpi di braccia, quando l'avversario è ormai stordito e inibito nella reazione, e la potenza del colpo diventa determinante più della velocità di esecuzione. In quest'ultimo caso anche un calcio alto può diventare funzionale, ma quelli bassi sono comunque preferiti, dal momento che non richiedono una preparazione fisica articolare che poi si finisce col perdere con l'età. La tecnica dell'arte marziale non deve avere età.

Lo studio del Kenpo ha il suo fondamento più importante nello studio delle Ruote (Daisharin), sequenze di braccia portate in velocità utilizzando innumerevoli posture delle mano (funzionali al bersaglio che viene colpito e alla modalità con cui viene colpito), traiettorie e direzioni. Le Ruote rappresentano i veri Fondamentali del Kenpo. Propedeutico al loro studio, per quanto normalmente approfondito in parallelo, è lo studio dei Colpi (Atemi), le posture e modalità di utilizzo della mano che vengono utilizzate nelle Ruote, e delle Traiettorie (Enbusen) e direzioni che sono utilizzate nelle Ruote stesse. A questo si affianca lo studio di ulteriori aree specifiche, e lo studio di Forme (Kata) codificate che completano la preparazione tecnica del praticante. Allo studio tecnico si affianca in modo costante lo studio applicativo (l'obiettivo ultimo del Kenpo) che avviene attraverso le tecniche di Autodifesa (Goshin) che il praticante inizia a studiare da subito in parallelo alle Ruote: le tecniche di Autodifesa sono innumerevoli, con innumerevoli varianti dipendenti dal tipo di aggressione e dalla situazione al contorno, per cui il loro studio è continuamente innovativo, dipendente dal Maestro e dalla sua esperienza e non strettamente codificato se non nelle linee di base.


Fonte: Kenpo.it